Gommati

Il senso di Liebherr per i gommati

Apertura

di Costantino Radis

Un vero punto di riferimento. Liebherr è, più di altri, sinonimo di escavatori gommati e con la serie 6 si colloca sempre più ai vertici del mercato mondiale di queste macchine.Una esperienza, di tradizione teutonica, che si concretizza in modo rilevante nel nuovo A916.

Se il mercato tedesco rappresenta oggi il 60% delle vendite mondiali di escavatori gommati c’è un perché storico e culturale che pone queste macchine come indispensabili nel processo produttivo delle imprese locali di movimento terra.

Una tradizione che ha permesso ai costruttori made in Germany di essere all’avanguardia in questa specifica tipologia. Trascinando con se’ molti altri (in primis i giapponesi e i coreani) che, per essere presenti su quell’importante scenario, hanno dovuto mettere in piedi delle gamme con svariati modelli.

Non è quindi un caso che Liebherr sia oggi considerato il punto di riferimento per gli escavatori gommati forte di una storia e di una gamma che da decenni si è caratterizzata per ampiezza, copertura delle esigenze dei clienti e varietà di modelli.

Abbiamo toccato con mano il nuovo A916 caratterizzato da soluzioni che vanno concretamente incontro agli utilizzatori.

CABINA: LA SERIE 6 DIVENTA «IN ROAD»

BOX_01_001La condivisione degli elementi di base è fondamentale per la razionalizzazione produttiva. Non è un caso se la cabina Advanced, inizialmente presente sui primi omonimi modelli cingolati, è diventata oggi la dotazione di serie per tutti i nuovi modelli. Omologata ROPS, può essere equipaggiata su richiesta con protezioni FOPS e FGPS. Ovviamente per il gommato A916 sono presenti tutti quegli elementi tipici di una macchina di questo tipo: volante, comandi supplementari per le sicurezze, stabilizzatori e lama. Quest’ultima presenta il manipolatore sulla sinistra, vicino al bracciolo e in posizione troppo arretrata. Peccato. Sulla destra ci sarebbe tutto lo spazio necessario e il suo azionamento sarebbe più semplice e intuitivo. sinistraL’ordine e la razionalità di tutti gli altri comandi sono invece encomiabili. Il monitor multifunzione orientabile rimane il riferimento principale, seguito dal satellite collocato davanti al manipolatore destro e, infine, la lunga fila di interruttori disposti ordinatamente a destra. Semplice orientarsi, semplice capire dove agire quando è necessario. La cura costruttiva e i materiali usati sono più che buoni e per un ambiente di lavoro molto confortevole. Difficile oggi trovare le differenze che un tempo esistevano fra alcuni grandi costruttori e tutti gli altri ma, oggettivamente, Liebherr fissa degli standard di alto profilo. Il piantone di sterzo non è ingombrante e non infastidisce la visuale in fase di lavoro pur presentando tutti gli elementi necessari. DestraLa visibilità complessiva è veramente molto buona sia lateralmente, con particolare riferimento al lato destro, che verso l’alto grazie a un prolungamento della superficie vetrata sul tettuccio. Le soluzioni per facilitare la vita a bordo sono tante. A partire dagli spazi dietro al sedile, curati e razionali, per riporre oggetti personali e borse porta vivande, fino alle bocchette della climatizzazione disposte razionalmente in modo diffuso, per arrivare alle tende traforate per ripararsi dal sole senza rinunciare alla corretta visibilità sull’area di lavoro. Una cabina che posiziona di diritto il Liebherr A916 fra gli escavatori gommati più accattivanti del mercato grazie a una cura che trova pochi paragoni.    

MOTORE E IDRAULICA: VA INCONTRO ALL’OPERATORE

DCIM100GOPROIl motore è il Liebherr D834 conforme Stage IIIb grazie al DOC che non richiede manutenzioni aggiuntive nel tempo. Ne’ SCR, quindi, ne’ DPF semplificando la vita all’operatore e riducendo i costi di esercizio. È comunque possibile installare il DPF per quelle applicazioni particolari in cui sia richiesto o per quei paesi, come la Svizzera, in cui la normativa lo impone a prescindere (anche se in molti casi è del tutto inutile). Sarà da capire se la sua presenza diventerà obbligata per ottemperare allo Stage IV. Un propulsore studiato insieme a MAN per le esigenze del movimento terra con una architettura a 4 cilindri per 4.580 cm2. Usato su molte altre macchine Liebherr, sull’A916 sviluppa 110 kW (150 CV) @ 1.800 giri/min. La strada scelta dal costruttore è di avere un impianto di inizione Common Rail ad alta pressione che lavora fra 160 e 200 MPa e in cui l’EGR a controllo elettronico entra in funzione solo quando necessario per abbassare la temperatura dei gas di scarico. L’ottimizzazione elettronica ha permesso di abbassare la velocità lineare dei cilindri con una elevata di garanzia di durata nel tempo. Lo spegnimento del motore, anche quando si toglie la chiave dal quadro, avviene solo dopo che la turbina a geometria fissa si sia effettivamente fermata in modo da garantirne la lubrificazione. SinistraLa coppa dell’olio profonda permette di lavorare anche su pendenze di 45° permettendo impieghi molto duri. Il dialogo fra motore e pompe avviene tramite il sistema idraulico Liebherr Synchron Control (LSC) che provvede, semplicemente attraverso il potenziometro a regolare pressione, portate e coppia del motore (disponibile quasi completamente anche ai regimi più bassi) sulla base delle effettive esigenze operative. La priorità del circuito è indirizzata verso la rotazione sulla base degli impieghi classici degli escavatori gommati. La portata massima è di 300 l/min per una pressione di 350 bar. Un uso fortemente intelligente dell’elettronica che, è il caso di dirlo, semplifica la vita all’operatore abbassando i costi di esercizio grazie a una efficienza di tutto il sistema, completamente Liebherr, che trova pochi riscontri nella concorrenza.

STRUTTURA: PICCOLI PARTICOLARI CHE CONTANO

BOX_03_001La scuola Liebherr ha maturato una lunga tradizione di robustezza e cura costruttiva che hanno fatto scuola. La versione con braccio triplice, la più diffusa non solo sul mercato italiano, è accomunata dalla stessa cura che caratterizza il braccio mono e le versioni con deporté. I particolari che fanno la differenza sono tanti. A partire dai perni di ancoraggio dei cilindri di sollevamento e posizionatore che, al contrario di tutti gli altri costruttori, sono separati e su due assi differenti per garantire una maggiore durata e permettere di distribuire le sollecitazioni in modo differenziato. DestraIl disegno e le saldature delle carpenterie sono specifiche per i modelli gommati e per il loro specifico impiego. Il passaggio di tutte le tubazioni e le relative protezioni sono studiate nei minimi particolari con elementi di fermo e di guida in cui la gomma funge da elemento antivibrante. I fermi dei perni e tutti gli elementi secondari sono in lega metallica inossidabile. Il carro ha la possibilità di avere più opzioni fra lame e stabilizzatori e presenta, su entrambi i lati, due ampi portattrezzi. Le pedane per accedere alla torretta sono ampie, antiscivolo e in acciaio zincato. Il contrappeso posteriore integra la telecamera e protegge bene i fari di servizio. L’accesso per la manutenzione avviene da una scaletta sul lato porta della cabina, come nei cingolati, e tutti i passaggi sono protetti da vernice antiscivolo efficace e durevole. Tutte le maniglie e le protezioni sono in acciaio zincato. Dietro la cabina è presente una vano portattrezzi comodo e ben accessibile. La cura va anche sotto i cofani con elementi convogliatori fono assorbenti che risultano efficaci e ben realizzati. Tutti gli elementi di fermo e i supporti sono costruiti in modo da essere facilmente registrabili e durevoli nel tempo. L’attacco rapido Liebherr, a funzionamento idraulico, garantisce l’accoppiamento ottimale con le attrezzature in modo sicuro e presenta i ganci omologati per il sollevamento che, insieme ai blocchi idraulici di sicurezza, permettono un impiego dell’A916 come macchina polivalente in cantiere.    

CI PIACE
– Motore Liebherr ottimizzato per il movimento terra – Grande cura nei particolari – Impianto idraulico intelligente – Macchina pensata realmente per l’operatore – CI PIACE MENO – Da rivedere l’ergonomia di alcuni comandi – La scelta motoristica potrebbe implicare in futuro la presenza del DPF