I gommati che arrivano da lontano

Chi di noi, da bambino, non ha mai letto “I musicanti di Brema” dei fratelli Grimm?

Siamo in quella zona splendida della Germania a un passo dall’Olanda e dalla Danimarca. Amburgo e Hannover sono a un paio d’ore d’auto.

Ma vicino a Brema c’è Ganderkesee, piccola cittadina in cui una strada ha un nome che parla agli appassionati del movimento terra. Si tratta di quella Atlasstrasse al cui numero 6 c’è uno stabilimento che rappresenta una pagina vivente del movimento terra mondiale.

Ha sede proprio qui la ATLAS Maschinen GmbH che fu presente per la prima volta in Italia con i suoi escavatori gommati venduti, all’epoca, dalla CGT.

Una tradizione nata nel 1919 per mano dell’allora ventinovenne Hinrich Weyhausen che, stimolato dalla crescente richiesta e da un ingegno al di fuori del comune, iniziò la produzione di attrezzature agricole. Per la precisione queste nuove macchine prendono vita a Delmenhorst, a due passi da Ganderkesee, e dove ancora oggi è attivo lo stabilimento che produce gru idrauliche retrocabina.

Il continuo sviluppo dei prodotti e il deposito di numerosi brevetti, portarono l’azienda ad affermarsi e ad associare agli apprezzati prodotti il nome bene augurante ATLAS.

Passano gli anni difficili della Seconda Guerra Mondiale e la curiosità verso le applicazioni idrauliche portano a provare e riprovare nuove macchine fino a che, dopo aver superato parecchie difficoltà date dalle elevate forze in gioco che mettevano a dura prova l’affidabilità e la sicurezza, nasce nel 1949 la prima pala idraulica ATLAS. Un successo che porta al brevetto in 15 diversi paesi e alla nascita di una vera e propria rete di vendita e assistenza.

Nel 1950 nasce il primo escavatore idraulico semovente e nel 1954 inizia la produzione di gru idrauliche.

Hinrich Weyhausen muore nel 1969 ma l’azienda continua la sua strada con una storia di invenzioni, brevetti e una solida reputazione che dura fino agli anni ’90 e che fa apprezzare gli escavatori gommati e la tecnologia ATLAS anche in Italia grazie alla Compagnia Generale Trattori che integra il prodotto Caterpillar (allora non presente con gli escavatori gommati) con questi ottimi escavatori tedeschi.

Una tecnologia di alto livello testimoniata da potenze elevate per l’epoca e da impianti con portate decisamente sopra la media.

Tutto il mondo è paese – come si suol dire – e le difficoltà della Germania a fine anni ’90 e le divisioni interne alla famiglia portano, nel 1988, alla scissione della H. Weyhausen KG in Atlas Weyhausen GmbH presieduta dal Dipl.-Ing. Günter Weyhausen (figlio del fondatore) che era un socio accomandatario della originaria società.

La nuova azienda produce ora solo più pale gommate medio-piccole mentre il marchio ATLAS viene ceduto dalla Eder – che nel frattempo era subentrata nella maggioranza della società – al fondo di investimento che governava il maxi brand Terex.

Il resto è storia dei nostri giorni con la classica colorazione rosso-arancio che diventa bianca e grigia e con il marchio ATLAS associato al nome Terex.

L’evoluzione dei prodotti, però, non subisce quel brio che tutti si aspettavano da un grande investitore e da un marchio apprezzato e glorioso.

Fino a che, nel 2010, Fil Filipov, imprenditore lungamente attivo in Terex, rileva il marchio ATLAS, gli stabilimenti tedeschi di Ganderkesee (escavatori idraulici gommati, cingolati e material handlers), Delmenhorst (gru retrocabina e speciali), Vechta (cilindri idraulici), quello scozzese di Newhouse e quello inglese di Bradford dove si producono gru retrocabina.

Il marchio ATLAS campeggia nuovamente sul classico colore rosso-arancio. Bracci e cabina sono ora grigio scuro a definire una delle livree più eleganti e riuscite del panorama attuale delle macchine movimento terra.

Una cabina fra le più confortevoli del mercato, impianti idraulici Load-Sensing Linde e Bosch-Rexroth, una gamma di escavatori composta oggi da 26 modelli che spaziano dai modelli short-radius gommati e cingolati fino ai material-handlers da 50 ton di peso operativo.

Il piano industriale messo in campo da Filipov è oggi molto concreto…e anche in Italia torneranno a vedersi i gommati che arrivano da lontano.