Dum Romae consulitur Saguntum expugnatur

TAV_TORINO_LIONEA lato dei segnali di una tiepida ripresa continua l’ecatombe di imprese che decidono di terminare la propria attività.

Non solo fallimenti ma anche cessazioni consapevoli per ritirarsi dal mercato e uscire dall’ordinaria follia di una burocrazia asfissiante, di un accesso al credito che ha dell’incredibile e da una spirale di norme che non riescono a favorire l’imprenditoria e la formazione di posti di lavoro.

Senza contare i pagamenti che diventano dei veri e propri miraggi.

E una consuetudine nell’aggiudicazione degli appalti pubblici che costa all’Italia, notizia di ieri, oltre 4 miliardi di euro all’anno in corruzione e malfunzionamenti.

I pressanti impegni lavorativi di questi giorni mi stanno quasi costringendo ad essere informato sul mondo solo attraverso la radio che, come una fedele compagna, mi tiene compagnia mentre guido, scrivo e leggo. Faccio un po’ di fatica a seguire il mio profilo Facebook come vorrei e quando ieri mattina ho letto quanto aveva scritto il mio amico Giuseppe ho avuto l’ennesima brutta sorpresa.

Le notizie che la mia radio preferita emana in modo asettico e preciso si confermano esatte nella vita reale di tutti i giorni e quanto Giuseppe ci ha comunicato rientra perfettamente in questa linea di informazione.

TAV_TORINO_LIONE (2)Altre quattro aziende nel bergmasco chiudono e con loro perdono il posto di lavoro oltre un centinaio di lavoratori.

Giuseppe ha letto i saluti e i ringraziamenti per gli anni di continua collaborazione che i quattro imprenditori hanno inviato alla sua e-mail. Un inizio di giornata amaro che non fa bene a nessuno.

Molti sciocchi avrebbero gioito per queste notizie pensando il triste motto “Mors tua, Vita mea”.

Ma non Giuseppe, e con lui tutti i suoi numerosi amici che lavorano con passione.

La morte di aziende sane che erano attive da lungo tempo è il segnale triste che il mercato non fornisce ancora quelle risposte che il nostro settore sta aspettando.

Leggendo la notizia scritta da Giuseppe mi è subito venuta in mente la frase “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur”.

Lo scrisse il grande storico Tito Livio a proposito dell’assedio di Sagunto da parte di Annibale. Dopo otto mesi di continui dubbi da parte di Roma se intervenire o meno, la città spagnola capitolò e il generale cartaginese la rase al suolo. Da qui scoppiò la Seconda Guerra Punica.

Sembra di rivivere nuovamente una situazione simile in cui a Roma (…sic!) si discute e altrove si combatte una guerra contro un nemico impari.

Chi ha saputo organizzarsi in modo diverso, e parlo di qualche grande azienda, sta riuscendo a convertire la propria anima verso una vocazione internazionale che era appannaggio italiano negli anni ’60, ’70 e ’80. Di questo ho già ampiamente parlato: ben vengano le alleanze con i migliori colossi stranieri, ben vengano le partecipazioni a importanti appalti internazionali dove sappiamo farci onore e rendere giustizia di una cultura del costruire che vada ben oltre le apparenze.

Ma tutte le aziende che vivono qui? Tutte le imprese che lavorano sul territorio e che hanno investito in tecnologia, formazione e nuove tecniche di costruzione?

Tutte queste realtà che cosa possono fare?

L’unica crescita del comparto è stata registrata nel settore del risparmio energetico, nelle conversioni di alto profilo e nelle costruzioni ad elevato valore aggiunto. Ma quali politiche serie ci sono per sostenere le aziende verso questo di mercato?

Cosa si sta facendo per andare verso la necessità diffusa di oggetti edilizi ad alte prestazioni in cui il valore aggiunto di queste aziende possa trovare spazio?

TAV_TORINO_LIONE (3)Quali sono i vantaggi che possono avere utenti e aziende che investono in tecnologia, rinnovo del parco mezzi, formazione e abitazioni di elevato contenuto tecnologico?

Per ora ben poco. Si parla molto. Si “twitta” molto. Ma di risultati se ne vedono ben pochi.

Lunedì prossimo sarò a Torino per incontrare, in un evento ufficiale, il sottosegretario all’economia. Farò queste domande. E vedremo quali risposte sarà in grado di dare a tutti noi.

Buon lavoro a tutti!….e ricordiamoci di non mollare mai.

1 commento

  1. Ad una classe politica incapace, ladra, collusa e mafiosa è inutile parlare. Solo una reazione forte, unita.. delle realtà produttive vere e genuine, potrebbe invertire la tendenza. Ma siamo dei pecoroni codardi.. noi popolo italiano, legato al nostro misero orticello.. Non lo faremo mai!

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