Abusi italiani

Demolizione: opportunità non colte

La magistratura (dati 2012) ha ordinato in Italia la demolizione di 46.700 edifici e solo il 10% delle ordinanze è stata eseguita finora. Se si guarda alle demolizioni effettuate nei comuni capoluogo di provincia, dal 2000 al 2011 sono state appena 4956. Ovvero il 10,6% delle 46760 ordinanze emesse.

A Napoli pendono 16.873 provvedimenti esecutivi; eseguiti il 4%. A Reggio Calabria con  2989 ordini esecutivi e Palermo con 1943, addirittura nessuna demolizione eseguita tra il 2000 e il 2011. Nello stesso periodo, con numeri di ordinanze molto inferiori, a Prato c’erano state 876 demolizioni e a Genova 498.

Ci troviamo di fronte a due Italie? Direi proprio di sì.

Il fatto è che si tratta di un problema sconosciuto in tutta Europa (dove non ci sono case abusive e quindi ordini di abbattimento da eseguire) che viene drammaticamente alla ribalta in questi giorni in cui si parla di abusivismo edilizio: ogni anno migliaia di nuovi abusi e demolito solo un edificio su 10. Secondo il Cresme nel corso del 2016 in Italia sono stati costruiti 17.000 nuovi immobili fuorilegge e sono oltre un milione, secondo l’Agenzia del territorio, gli edifici fantasma, cioé mai censiti.

Demolizione: perché?

Insomma, è davvero ora di fare un po’ d’ordine.Come ha affermato il pm Ignazio Fonzo, procuratore aggiunto a Catania, “una sentenza definitiva di demolizione va eseguita, altrimenti siamo alle grida manzoniane”.

Come non dargli ragione? Se il processo venisse avviato e realizzato sull’intero territorio nazionale, nessuna regione esclusa, non solo l’ambiente, il turismo, l’equilibrio idrogeologico ringrazierebbero, ma anche l’industria delle macchine e attrezzature da demolizione. E, insieme alla riqualificazione conseguente, non sarebbe un effetto collaterale positivo di poco conto per l’industria italiana delle costruzioni.

2 Commenti

  1. Dr. Grancini buonasera e bentornata! In occasione del (triste ) evento di Ischia mi sono permesso di scrivere al Mattino di Napoli. Non ripeterò ciò che ho scritto forse in un momento di eccessivo nervosismo dopo aver ascoltato le farneticanti parole in Tv dei Sindaci del luogo e anche del “poveretto” a cui è crollata la casa ( ovviamente abusiva ) ma che ha avuto la fortuna di essersi salvato con tutta la famiglia, ma che ha espressamente dato la responsabilità alle istituzioni locali e allo.. Stato. Con un “terremoto” del IV grado… è accaduto ciò che sappiamo… e non c’è bisogno di scomodare il Manzoni per affermare che soprattutto al Sud c’è una “sub-cultura” dell’assistenzialismo, dell’accattonaggio, dell’abusivismo diffuso, della vita borderline per usare un eufemismo, ma sarebbe più giusto definirla parassitaria, del non rispetto sistematico delle regole comuni, della malavita come accezione dell’essere. Concordo totalmente con il Pm Ignazio Fonzo che UNA SENTENZA DI DEMOLIZIONE VA ESEGUITA.. senza se e senza ma… purtroppo siamo il Paese dei Pulcinella.. che mi “sembra” di ricordare sia una nota maschera di… Napoli, e nutro forti dubbi che i nostri governanti abbiamo la forza di far rispettare la legge. Ne riparleremo sicuramente al prossimo terremoto.. è solo questione di tempo.

    • Caro Tavanti, purtroppo potrebbe aver ragione lei, sarà solo questione di tempo e poi dovremo assistere impotenti a un’altra inefficienza (eufemismo) e inadeguatezza (altro eufemismo) del Paese di fronte a catastrofi annunciate. Ma forse qualcosa (oltre alla terra), si sta muovendo. O almeno questa è la speranza.

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