Datalogger

Datalogger: così nascono quelli made in Italy

Tutti i prodotti DAT instruments sono pensati, progettati e realizzati completamente nella sede di Cairate, in provincia di Varese. Un approccio quasi artigianale che non solo assicura prodotti di alta qualità, ma anche personalizzabili, modificabili e riparabili anche dopo molti anni dalla messa in funzione.

Visto da vicino

Un sistema di acquisizione dati pensato e realizzato da DAT instruments è composto da diverse parti che comunicano tra loro. Per misurare, visualizzare e registrare vari segnali provenienti da opportuni sensori, detti anche trasduttori. Questi dispositivi elettronici convertono un valore meccanico o fisico di ingresso in un segnale di uscita elettrico. Che può essere analogico o digitale. In estrema sintesi un datalogger misura e registra innumerevoli dati. Inoltre può essere dotato di uscite per controllare altri dispositivi quali valvole, motori, luci, eccetera. Le uscite sono attivate su particolari algoritmi in funzione dei segnali misurati in ingresso.

Un condensato di tecnologia

Ogni datalogger DAT instruments è un autentico condensato di tecnologia con molteplici componenti. Prevede apposite protezioni in grado di salvaguardarlo nel caso in cui i i valori di tensione o corrente superino i valori massimi. Inoltre gli strumenti sono protetti da sistemi ESD, contro le scariche elettrostatiche, ed EMI, contro le interferenze elettromagnetiche. I Signal conditioner sono invece dispositivi deputati alla conversione del segnale di uscita elettrico del sensore analogico (corrente, tensione) in un altro tipo di segnale (tipicamente tensione o frequenza). Che soddisfa i requisiti di ingresso del successivo stadio di elaborazione. Mentre il convertitore analogico-digitale converte il segnale analogico del sensore in un segnale digitale per la CPU, il cuore del datalogger, cioè l’unità centrale di elaborazione. In genere la CPU è un singolo microchip che si occupa dell’interpretazione dei segnali di ingresso, della conversione del formato dei dati in numeri o in grafici leggibili, della comunicazione con tutte le periferiche, dell’invio di dati alla memoria e alla visualizzazione, della definizione dei segnali di uscita e della comunicazione con il computer.

L’importanza della PSU

Notevole importanza assume anche l’unità di alimentazione PSU. Che, per garantirne la sicurezza e il funzionamento affidabile, necessita di particolare attenzione in fase di progettazione e di selezione dei componenti appropriati. Fondamentale anche la memoria non volatile. I dati  infatti, vengono mantenuti anche senza alimentazione. I datalogger DAT instruments, a seconda del set sensori adottato, possano essere utilizzati per diverse applicazioni: jet grouting, iniezioni di cemento, TAM grouting, pali valvolati, trivellazioni, DAC test, CFA, deep mixing, soil mixing, DSM, vibroflottazione, diaframmi, idrofrese, prove Lugeon e Lefranc.

Datalogger su misura

Amedeo Valoroso

Ogni nostro datalogger”, specifica Amedeo Valoroso, fondatore e titolare di DAT instruments, “nasce dalle esigenze del cliente. Che dipendono da quali parametri deve registrare, quali grafici vuole vedere a video, come intende scaricarli e rielaborarli. Essendo tutto prodotto da noi, possiamo effettuare modifiche al prodotto standard. Adattandoci alle specifiche richieste, cambiando o aggiornando le schede elettroniche e i software. Tengo a sottolineare come l’intera progettazione sia al 100% italiana e al 100% DAT instruments. Anche i componenti sono quasi tutti italiani, solo pochi particolari vengono da altri paesi europei, ma comunque sono tutti testati da noi in laboratorio. Proprio perché completamente Made in DAT instruments, tutto può anche essere aggiornato e riparato: addirittura a distanza di decenni tutti i componenti sono ancora disponibili”.

Materiali di prim’ordine

L’estrema attenzione progettuale è riscontrabile anche nei materiali utilizzati, di prima qualità, resistenti e duraturi. Prodotti quali il JET 4000 AME e il WideLog sono in acciaio inox, non si ossidano e non arrugginiscono nonostante l’utilizzo in cantiere e nelle condizioni più difficili. Il sensore per i diaframmi JET WXYZ è invece in acciaio inox e delrin, una resina acetalica estremamente resistente e duratura. Inoltre tutti i sensori e tutti i materiali sono sempre selezionati in base alla loro qualità e resistenza.

Fondamentale è infine la fase di test durante la quale vengono provati tutti gli ingressi e tutte le uscite. Attraverso l’uso di simulatori si testano le funzionalità che saranno utilizzate in cantiere. I visitatori del prossimo Geofluid (Piacenza, 3-6 ottobre 2018), potranno toccare con mano la qualità dei datalogger DAT instruments presso il Padiglione 1, Stand 167.