Propulsioni alternative

Ci aspetta un futuro elettrizzante

E non è un caso che nell’Intermat Innovation Awards 2018 sia stato inserito un premio speciale dedicato alla transizione energetica (vinto da Mecalac con il nuovo escavatore multifunzione elettrico e12).
Volvo CE, da sempre attenta alle tematiche legate alla sostenibilità, dal canto suo ho portato a casa un altro premio, nella categoria macchine movimento terra e demolizione, con il suo escavatore compatto  EX2 completamente elettrico.

A rincarare la dose, tutti i costruttori di propulsori presenti al pre Intermat (da Cummins a Kohler, da Deutz a Yanmar, da Kubota a Volvo Penta a FPT…) affiancheranno all’offerta tradizionale propulsioni alternative. E ovviamente i costruttori sono prontissimi (alcuni già da tempo come, oltre ai premiati, Kobelco – tra poco verrà consegnato in Italia il primo ibrido – Komatsu, una veterana del genere, il Gruppo CNH Industrial, Cifa e gli altri).

Tutto ciò merita una riflessione che in questa sede per ragioni di spazio sarà succinta ma che nel corso dell’anno sarà oggetto di un più approfondito esame.

Nel settore delle macchine per le costruzioni con motore termico, la politica di Ricerca e Sviluppo delle grandi Case costruttrici è ormai orientata verso la progettazione di veicoli con un impatto ambientale il più ridotto possibile. Le risposte tecnologiche che stanno arrivando rispondono alle esigenze fondamentali dei cantieri di oggi che sono l’autonomia, le prestazioni e la compattezza, senza dimenticare l’ambiente, di cui, volenti o no, anche a causa delle normative future, sempre più stringenti, tutti noi dovremo tenere conto.

Nelle macchine premiate un ruolo importante è giocato dalle batterie agli ioni di Litio (per Mecalac le LIFe PO4, Litio Ferro Fosfato) una tecnologia che aumenta il ciclo di vita della macchina e offre una totale sicurezza). E anche su questo ancora poco conosciuto strumento di alimentazione bisognerà tra poco essere tutti informati.

Il diesel ha quindi i giorni contati? Per la mobilità probabilmente sì, visto che si ipotizza un mercato europeo che passerà dal 50% al 9% entro il 2030 (per la prima volta dal 2009 in Europa le immatricolazioni di auto a benzina hanno superato quelle diesel). E Volvo stessa  ha affermato che dal 2021 darà l’addio al gasolio a causa delle future norme europee che entreranno in vigore prossimamente e che renderebbero i motori diesel troppo costosi e difficili da produrre.

E per le costruzioni? Indubbiamente è in atto una rivoluzione epocale e le sfide che questo comporterà per tutti (tecnologiche per i costruttori, comportamentali per gli operatori) non saranno di poco conto. Certamente per i cantieri in ambito urbano sarà obbligatorio utilizzare macchine a propulsione alternativa e quindi le imprese che vorranno ottenere il lavoro dovranno dotarsi di macchine adeguate.

Tutto questo implicherà un radicale cambiamento di mentalità da parte degli utilizzatori che, anche per motivi assolutamente condivisibili (come per esempio le perplessità legate alla rete per la ricarica dei mezzi), continuano ad essere piuttosto scettici.

Il cambiamento, si sa, fa paura a molti. Ma non accorgersi in tempo di quelli in atto e pensare che la tecnologia (e il modo di fare business) restino immutati può rivelarsi un’imperdonabile (e pericolosa) miopia.

Forse è meglio prenderne atto.