Iniziative

Case CE per il progetto “Capsula del tempo”

per webCertamente ai nostri posteri non mancheranno testimonianze dei nostri tempi. Archivi digitali, internet, cronache di ogni tipo forniranno agli storici del futuro fonti persino sovrabbondanti. I grandi eventi saranno documentati come mai prima nella storia umana.

Ciò che andrebbe perso invece, sono le memorie minime; i piccoli ma significativi oggetti personali. Le nostre storie individuali. Da questo nascono le “Capsule del tempo”. Tracce che gli individui di una comunità lasciano ai propri pronipoti. Opportunamente sigillate e interrate, destinate ad essere recuperate dopo un preciso periodo di tempo, possono essere considerate come “bottiglie nel mare” del tempo. Testimonianze piccole ma proprio per questo preziose, lasciate in eredità alle generazioni che verranno. Testimonianze che i cittadini di Fermignano, una cittadina ai piedi di Urbino, hanno appena consegnato a una grande capsula di acciaio che sarà aperta dai loro pronipoti nel 2115.

SinistraL’idea è stata lanciata da Emanuele Bertoni, professore dell’Accademia di Belle Arti di Urbino e accolta con entusiasmo dalla contrada “La Pieve” di Fermignano (PU), un gruppo di giovani che puntano con questa iniziativa a creare coesione nella comunità. Racconta Paolo Brandi, uno degli organizzatori: “Abbiamo pensato alla Capsula del Tempo come a un contenitore di oggetti rappresentativi di un’epoca o di un luogo, per lasciare una testimonianza del presente alle generazioni future”.

E’ così che sono stati raccolti oltre 800 oggetti che i cittadini, le scuole e le associazioni hanno voluto donare ai loro pronipoti: l’insegna di una cabina telefonica, delle forbici da chirurgo, le ricette della nonna, un metronomo e persino dei ferri da maglia con istruzioni per l’uso. A ogni partecipante è stata scattata una foto Polaroid con l’oggetto prescelto ed è stato creato un registro in doppia copia nel quale sono stati inseriti i dati di ogni persona e il perché della scelta effettuata. Dopodiché gli oggetti, messi sottovuoto, sono stati inseriti dentro il contenitore insieme alle foto ricordo.

Una volta riempita, la capsula (che misura due metri di altezza e ha una base di un metro quadrato) è stata chiusa con dei rivetti, caricata sopra un camion ed è stata accompagnata da tutta la cittadinanza fino a Ca’ Paino, la collina dove il contenitore è stato seppellito in un terreno concesso dal Comune di Fermignano.

MAIE, concessionario Case Construction Equipment per l’Emilia-Romagna, il Veneto e le Marche, ha voluto dare il suo contributo all’iniziativa, mettendo a disposizione un escavatore cingolato Case CX145C SR (short radius o girosagoma) che si è rivelato perfetto per potersi muovere agevolmente nello spazio angusto in mezzo agli alberi in cui è stata calata la capsula.

Moreno Manarini di MAIE con i ragazzi della Capsula
Moreno Manarini di MAIE con i ragazzi della Capsula

“C’erano due criticità da considerare,” racconta Moreno Manarini, della MAIE, “Il fatto di dover lavorare in mezzo a un boschetto con diversi alberi e il peso e le dimensioni della capsula di acciaio e del pozzetto di cemento in cui è stata rinchiusa e della pietra arenaria di 11 quintali a sigillo di tutto. Da una parte quindi, serviva una macchina agile e dalle dimensioni compatte, dall’altra era necessaria una macchina potente e stabile per poter gestire in tutta sicurezza il peso e le dimensioni della capsula.”

DestraNon è tutto: l’escavatore si è trovato a dover lavorare su un pendio piuttosto pronunciato e la grande stabilità della macchina ha consentito di poter effettuare gli scavi senza pericoli e in maniera agevole. Il giorno precedente la cerimonia dell’interramento della capsula la macchina ha effettuato lo scavo, di circa 5 metri di profondità, per posizionare il pozzetto di cemento destinato ad alloggiare in contenitore in acciaio. Il posizionamento della macchina nella stretta radura è stato rapido e semplice grazie ai movimenti di rotazione e di brandeggio controllati contemporaneamente da un joystick preciso e facile da usare. L’idraulica Case Construction Equipment, particolarmente potente, ha consentito di effettuare il lavoro in tempi rapidi e con grande precisione, necessaria per poter inserire la base del pozzetto in cemento e andarla a incastrare con la parte superiore.

“Sono rimasto colpito dall’idraulica e della precisione della macchina,” racconta l’operatore della contrada Silvio Bartolucci, “Le prestazioni di scavo, la forza di strappo e di penetrazione e la capacità di sollevamento sembrano quelle di un escavatore di taglia superiore… Inoltre mi è piaciuta la grande stabilità: dovendo lavorare su un terreno non piano, è stata di grande aiuto.”

Focus sulla macchina

TestoIl Case CX145C SR ha un motore a basse emissioni e bassi consumi certificato Tier 4 Interim (Stage IIIB) che eroga una potenza di 102 Cv e una coppia massima di 359 Nm a 2000 giri/min. Come i modelli alti di gamma, anche il CX145C SR presenta i cinque sistemi di risparmio di energia pensati per migliorare il controllo sulla prestazione idraulica. Con un semplice pulsante di selezione della modalitĂ  di lavoro, gli operatori possono scegliere tra le modalitĂ  Auto, Heavy e Superpower, oltre alla funzione Auto-Power Boost per la massima capacitĂ  di scavo e sollevamento.

La cabina ampia e confortevole con un’ampia superficie vetrata è particolarmente silenziosa ed è certificata ROPS FOPS livello II. Un monitor multifunzione a colori consente il controllo di diverse funzioni della macchina, ed è collegato, per la tranquillità dell’operatore e per la sicurezza, alla telecamera posteriore e a quella laterale di serie.

Una macchina potente, compatta e stabile. Pronta anche lei, come la capsula, a sfidare il tempo. E un brand affidabile come Case Construction Equipment, capace di stare a fianco delle persone  da oltre 170 anni.

2 Commenti

  1. Quella della Capsula del Tempo… è una clonazione da un vecchio Film.
    Non quindi un’idea originale ma… Solo un plagio.

    • Vittorio, le idee originali davvero sono pochissime a questo mondo. A meno che non si sia dei geni alla Leonardo da Vinci, è difficile “creare” idee dal nulla. C’è sempre qualche riferimento, qualche aggancio, qualche modello preesistente che va reinventato e che serve da motivo ispiratore. Comunque questa notizia, nuova o meno che sia, la trovo carina. In ogni caso il diritto/dovere di cronaca impone a un buon giornalista di veicolare iniziative che siano per qualche verso interessanti e curiose. Lei comunque è attentissimo e ci segue regolarmente. E questo ci fa decisamente piacere!

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