Impianti mobili di miscelazione

Blend, l’evoluzione della betoniera

Aperturadi Claudio Guastoni

Blend è l’impianto mobile per la produzione di calcestruzzo prodotto dall’omonima azienda specializzata in impianti automatizzati per la miscelazione di conglomerati a freddo. Spesso l’esperienza, nel caso di Blend trentennale, unita alla tecnologia e a una grande sensibilità verso tutti gli aspetti dell’edilizia conduce un’azienda a sviluppare importanti innovazioni rispondenti alle esigenze dei clienti, utili a migliorare la qualità e l’efficienza del lavoro in cantiere e a renderlo più redditizio. Tra le richieste del mercato, al primo posto c’è sicuramente una maggiore flessibilità produttiva, “ed è proprio su questo obiettivo, spiega il Project Manager Blend Francesco Tetoldini, che nasce la linea Mobile Plants, che comprende diversi impianti mobili adattabili a varie esigenze: elevate capacità produttive unite a una totale autonomia idraulica ed elettrica e alla massima facilità di trasporto”. Oltre che in centrali di betonaggio standard questi impianti possono essere utilizzati in ogni situazione di lavoro proprio in virtù della versatilità di produzione: gli elementi sono trasportati in settori separati della macchina e la percentuale di ogni componente può essere stabilita al momento dello scarico per produrre calcestruzzi, malta, misti cementati, asfalto a freddo e terre stabilizzate.

Tecnologia su gomma e non solo

sinistraOltre ai silos e al grande impianto A 200, Blend ha realizzato la serie E che nasce come impianto mobile per la produzione di calcestruzzo e comprende le versioni di punta dell’azienda, ovvero quelle Stationary, cioè fisse da sistemare su apposito telaio metallico o su semplici blocchi di cemento, quelle Railway allestite su vagone, e quelle Truck allestite su autocarro di cui oggi viene presentata una versione. Quella che abbiamo visto è un Blend E050 allestito su un autocarro 3 assi con una capacità di 10 m³ di inerte e 4.000 kg di cemento. Dei 3 modelli, questo è intermedio come capacità di carico, ma di punta per l’azienda in quanto facilmente gestibile dalle imprese e all’occorrenza allestibile anche su telaio a 4 assi. Tetoldini illustra l’E050 nelle varie componenti e nel funzionamento. C’è il contenitore del cemento che tiene fino a 40 q, quello degli inerti che può essere suddiviso in 2 scomparti per chi non ha un prodotto premiscelato e deve mischiare sabbia e ghiaia, il serbatoio dell’acqua e quello per gli additivi. I contenitori separati dei vari materiali (cemento, acqua, inerti, additivi) consentono di effettuare la produzione al momento dello scarico dosando le percentuali di ogni materiale senza fermare la macchina. Il mix viene scelto dall’operatore e impostato su una centralina computerizzata posta in cabina e la produzione è attivata con radiocomando. Il mix viene mescolato da una coclea e gettato tramite nastrino telescopico orientabile. L’impianto, un vero e proprio mescolatore (da qui il nome “Blend”) è in grado di produrre calcestruzzi stradali, strutturali, misti cementati per massetti, sabbiature, malte e asfalto a freddo, e inoltre grazie alla centralina di betonaggio l’acqua può essere aumentata o diminuita durante la produzione rendendo l’impasto più o meno consistente.

Amica delle imprese

centroCompletamente indipendente da impianti di betonaggio, la versatile macchina riduce costi di esercizio, sprechi di materiale, è ecologica poiché evita la mescolazione delle tradizionali autobetoniere riducendo le emissioni di gas di scarico nell’ambiente, raggiunge cantieri altrimenti impossibili per mezzi più grandi, è di facile alimentazione e per il suo utilizzo basta un solo operatore.

Fabrizio Tetoldini insieme ai figli Francesco (a destra) e Andrea
Fabrizio Tetoldini insieme ai figli Francesco (a destra) e Andrea

Tetoldini si sofferma in particolare sui contenitori separati dei vari materiali, che permettono alla Blend di effettuare la produzione al momento dello scarico dosando senza fermarsi le esatte percentuali di ogni materiale, riducendo il materiale di cava, la quantità di materiale trasportato, ed evitando materiale da discarica. “In questo modo si utilizza tutto il materiale sul cantiere evitando sfridi e conseguenti smaltimenti in specifici impianti”. Più facile da gestire rispetto a un impianto tradizionale, la Blend sostituisce la normale autobetoniera sia nel trasporto che nella mescolazione che avviene in loco, evitando problemi legati alla tempistica. L’impianto Blend è anche ecologico e rispettoso dell’ambiente poiché effettua automaticamente le operazioni di lavaggio con soli 70 lt. d’acqua. Quando fa il carico non va al massimo dei giri come una betoniera normale e non deve mescolare nulla. Ciò comporta vantaggi ambientali per assenza di emissioni nocive, risparmio energetico e riduzione della durata dei cantieri. “Blend è un nuovo sistema di applicare in modo immediato un calcestruzzo performante e di qualità, conclude Tetoldini, conveniente dal punto di vista operativo e di economia di cantiere”.

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