Infrastrutture e calcestruzzo

Atecap per l’Autosole

per webIn occasione del cinquantenario dell’Autostrada del Sole l’Atecap  il 15 dicembre prossimo, dalle 14.30 alle 16 (Roma, via Giovanni Amendola 46) dedica il prossimo focus group allo straordinario racconto di come, in soli 8 anni di lavori, siano stati realizzati i quasi 800 km che rappresentano l’attuale spina dorsale dell’Italia.

I protagonisti del racconto sono le centinaia di ponti realizzati affinché il nastro stradale potesse snodarsi sul difficile territorio italiano. Ponti tutti diversi, che portano ciascuno la firma di uno dei maggiori protagonisti dell’ingegneria italiana del Novecento: Riccardo Morandi, Silvano Zorzi, Giulio Krall, Arrigo Care’ e Giorgio Giannelli, Carlo Cestelli Guidi, Guido Oberti e tanti altri. Ad eccezione di due soli casi, tutti i ponti sono stati costruiti in calcestruzzo armato.

Il calcestruzzo e’ stato gettato in opera, in cantieri a bassa meccanizzazione, in cui sono state inventate pero’ sofisticate tecniche artigianali per velocizzare i lavori: dalle “centine traslabili per archi gemelli” ideate da Ferdinando Innocenti alle “teleferiche-blondin a falconi oscillanti” di Eusebio Cruciani. La sequenza di questi capolavori dell’ingegneria strutturale in calcestruzzo armato, che collega Milano e Napoli, ha dato energia al paesaggio e al Paese, contribuendo al boom economico e al successo del Made in Italy nel mondo.

A raccontare come sia stata realizzata “l’autostrada più bella del mondo” interverrà Tullia Iori, Professore Straordinario di Architettura tecnica presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica dell’Università di Roma Tor Vergata.