Home Construction Machinery World Ancora troppe tragedie in cantiere
Tragedie in cantiere

Ancora troppe tragedie in cantiere

Foto Saccani

Altre tragedie sul lavoro. La prima sul cantiere della nuova tangenziale di Guidizzolo (Mantova).  Un operaio 51enne di una ditta di Fano, la Cospe, Costruzioni opere speciali, è morto sul colpo dopo essere stato colpito dal braccio di una gru tralicciata.

Lavori a rischio

Secondo le prime informazioni un paio di operai della ditta, che è in subappalto della capofila, la Carron di Treviso, stavano smontando il traliccio della gru. Dopo sei mesi ininterrotti di lavoro, martedì 13 infatti per la Cospe, specializzata in interventi sui diaframmi, era l’ultimo giorno in cantiere.

Forse l’ancoraggio ad un verricello non ha tenuto, oppure Angelo Bacci, 51 anni, non è riuscito, prima di togliere il perno, ad assicurarlo al cavo di acciaio. Il braccio di ferro è caduto a terra urtando l’uomo che si trovava sotto e che non ha fatto in tempo a spostarsi Il trauma riportato dall’operaio è stato fatale.

Tragedia urbana

Sempre lo stesso, maledetto 13 di marzo un operaio di 62 anni è caduto da un’impalcatura ed è stato portato in ospedale gravissime condizioni. E’ successo in via Agnello, in zona Duomo a Milano. L’uomo stava lavorando a una ristrutturazione all’aperto, quando è precipitato al suolo da un’altezza di sette metri.

A gennaio, sempre a Milano, in zona Navigli, un operaio era precipitato da circa quattro metri mentre lavorava in un cantiere.

Si sarebbero potute evitare?

Oggi in Italia vi sono micro-imprese che hanno una media di due dipendenti. E’ possibile, con numeri così esigui, garantire che tutte le norme di sicurezza siano sempre rispettate?

Delle tragedie di solito si parla per qualche giorno. Poi il ricordo viene cancellato dagli articoli di cronaca, cristallizzato negli archivi della memoria.

Nel 2017 sono state presentate all’INAIL 635.433 denunce di infortuni. Le vittime sono state 1029, con un incremento di 11 casi Nel distretto delle cave di Carrara nel 2015 e 2016 ci sono stati sette incidenti mortali.Perché si continua a morire? Perché le persone sono diminuite e i ritmi di lavoro aumentati?  Forse. Ma anche perché gli operatori devono avere esperienza. Non ci si può improvvisare. E se non ce l’hanno è obbligatorio che facciano formazione. La sicurezza in cantiere non è un optional. Le buone prassi di prevenzione sono fondamentali. E non prendersene carico può costare molto, ma molto caro.