Test

Fusione di anime da Mecalac

DCIM100GOPRO

di Costantino Radis

Il Mecalac 8MCR è la fusione di tante anime diverse. Il concetto multifunzione inventato dal costruttore francese trova in questa serie uno sviluppo eccezionale che pone questo modello al di sopra di ogni considerazione che prescinda da una chiara logica di scelte razionali.

Mecalac ci ha abituati allo stupore per la capacità delle sue macchine di adattarsi a contesti operativi di ogni tipo e per la quantità di problemi che sono in grado di risolvere in modo efficiente.

Ciò non toglie che quando un nuovo modello o una nuova serie del costruttore francese si affacciano sul mercato lascino spesso stupiti gli addetti ai lavori grazie a una fantasia dei progettisti che sembra senza limiti.

Quando fu presentata al pubblico la serie MCR in molti pensarono a una sorta di macchine ibride in cui la funzionalità in modalità track-loader fosse in qualche modo limitata dalla conformazione fisica del mezzo che si presenta come un vero e proprio escavatore.

Nulla di più falso.

Mi ricordo che vidi per la prima volta in stabilimento una MCR, durante la fase dei test di sviluppo, nei primi giorni di gennaio 2008. Ero in Mecalac per un test su una 712MC.

Il prototipo della nuova macchina mi colpì per la sua velocità e per l’efficienza con cui effettuava ogni tipo di manovra. Anche quelle composte in cui l’impiego come track-loader e come escavatore si combinavano fra loro in modo fluido e molto rapido.

Lo sviluppo della nuova serie era in già in corso da diverso tempo e il concept 8MCR iniziò a farsi ammirare nei saloni e nelle fiere di settore per poi essere disponibile nel corso del 2010.

Sono passati sei anni da quella mia visita e la gamma si è ampliata con i due modelli 10MCR e 6MCR che declinano in misure diverse un concetto vincente.

Dopo aver visto queste macchine all’opera in diversi cantieri, abbiamo deciso di testarle in prima persona per capire quali siano i contenuti che hanno portato la serie MCR ad essere così apprezzata dagli utilizzatori. Una vera fusione di anime in cui escavatore e pala trovano la propria migliore dimensione.

CABINA: UNA PERSONALITA' CHE ARRIVA DA LONTANO

BOX_01_009La cabina della 8MCR ha una personalità spiccata che deriva in modo chiaro dal DNA Mecalac. La cura dei particolari, l’ergonomia ben progettata, le soluzioni personalizzate che facilitano la guida di una macchina multifunzione sono i must che abbiamo ritrovato in questo escavatore. Il design complessivo rientra perfettamente nel déja-vu del costruttore francese con un accesso al posto guida in cui non troviamo più la porta scorrevole della serie MC a favore di una più ordinaria ma comunque efficace porta a bandiera con apertura a 180°. Gli interni sono caratterizzati da materiali di qualità molto buona come ci ha abituati da tempo il costruttore di Annecy-le-Vieux. La cabina è omologata ROPS, TOPS e FOPS ma, complice anche il peso operativo che varia fra i 7.200 e i 7.600 kg, presenta una struttura snella con vetrate ampie che agevolano la visibilità in ogni direzione. La protezione FOPS in lame di acciaio non impedisce di avere un tetto ampiamente vetrato che dispone di una comoda tendina traforata per proteggersi dal sole. Una accurata progettazione ergonomica ha permesso di avere una cabina molto compatta – di fatto siamo su un midi escavatore – pur avendo la sensazione di essere a bordo di una grande macchina.

DCIM100GOPROLa distribuzione interna dei comandi è infatti molto razionale con la climatizzazione che si regola a sinistra e tutti gli altri comandi disposti in bell’ordine sulla destra. Due piccoli nei sono la disponibilità solo in opzione dell’aria condizionata e della radio. La lunga esperienza nel settore delle macchine multifunzione ha permesso a Mecalac di studiare delle routine di funzionamento semplici e immediate. Il quadro dei comandi è impostato secondo questa filosofia: un semplice comando con le due posizioni in cui sono evidenti la modalità escavatore e quella caricatore frontale. Il potenziometro per controllare i giri del motore. Quattro pulsanti che comandano la modalità dei comandi in Mecalac piuttosto che ISO, l’attacco rapido Active Lock (due pulsanti) e la possibilità di invertire il senso del comando benna del manipolatore destro per avere i comandi pala standard. Per passare da escavatore a caricatore occorre circa un secondo…giusto il tempo di spostare il selezionatore da una posizione all’altra. Il monitor multifunzione, integrato da due indicatori analogici (temperatura e livello combustibile) permette, con una grafica molto chiara, di avere sempre sotto controllo il tipo di impostazione dei comandi scelta in modo da non incorrere in errori di nessun genere. Il parabrezza anteriore, infine è facilmente ripiegabile sotto il tettuccio rimuovendo anche la sezione inferiore che si sovrappone a quella superiore.

MOTORE E IDRAULICA: SEPARATI IN CASA

DCIM100GOPROAvere macchine in grado di compiere tutti i movimenti in modo fluido ed efficace non è la cosa più semplice del mondo. Anche in questo caso l’esperienza di Mecalac risulta determinante per riuscire ad avere un escavatore che possa lavorare in modo efficiente anche come track-loader. Non solo, quindi, un load-sensing a centro chiuso con distributore Bosch Rexroth di tipo LUDV (acronimo tedesco che sta per  sistema a flusso indipendente dalla pressione di lavoro) ma addirittura due circuiti idraulici separati di cui uno espressamente dedicato alla traslazione. Se il motto di Mecalac per la serie MCR è “il miglior escavatore possibile e la miglior minipala possibile” c’è un motivo ben giustificato. L’impianto idraulico è fra i più complessi e costosi oggi presenti su una macchina movimento terra di questa dimensione e ricalca quello degli escavatori multiterreno (i “ragni”) proprio per non avere mai scompensi o cedimenti di prestazioni.

BOX_02_004Il tutto è fatto funzionare da un motore Deutz TD 2,9 L4 da 2.900 cm3 che sviluppa una potenza di 55 kW (75 CV) fra 2.000 e 2.300 giri/min per una coppia massima di 300 Nm a 1.600 giri/min ed è conforme allo Stage IV. Il consumo dichiarato da Mecalac sul proprio dépliant va da 8 a 9 l/h. Due circuiti si diceva: uno per l’attrezzatura e uno per la traslazione. Sistema Active Control nel primo caso, con una portata massima di 126 l/min per una pressione di lavoro di 280 bar tutti destinati al braccio. La linea per eventuali accessori dispone invece di una portata regolabile da 30 a 100 l/min (80 l/min in standard) e una pressione regolabile fra 100 e 280 bar (180 bar in standard). Per la traslazione abbiamo invece il sistema Senso Drive con un circuito chiuso che lavora con 100 x 2 l/min a una pressione di 360 bar permettendo di avere una forza di trazione di 5.400 daN e due velocità di traslazione da 5 e 10 km/h. Tanta tecnologia, tanto olio e pressioni decisamente rispettabili che permettono alla 8MCR di posizionarsi a un livello tecnologico che non trova riscontri nella sua categoria.

CARRO E BRACCIO: MECALAC DECLINATA IN MODO NUOVO

DCIM100GOPROPartendo da un concetto che ha fatto storia, Mecalac ha nel tempo sviluppato parecchie declinazioni dei propri bracci. Da quelli storici che equipaggiano la serie MSX e MTX, a quelli della serie MC ed MW fino a quelli sviluppati espressamente per la serie MCR. Il concetto è sempre lo stesso: potersi muovere comodamente in spazi ristretti, poter lavorare in modo efficiente come escavatore, caricatore, gru, sollevatore o come porta attrezzi. Cambiano le geometrie di lavoro così da ottimizzare il funzionamento a seconda del tipo di macchina, della distribuzione dei pesi, delle esigenze di lavoro. Nel caso della serie MCR sono stati abbandonati i due cilindri di sollevamento asimmetrici che caratterizzano gli MC e gli MW a favore di un più compatto cilindro posteriore che ricorda molto certi modelli di escavatori compatti. Questo ha comportato una revisione del disegno dei singoli elementi in modo da avere posizioni di lavoro quanto più favorevoli a seconda degli utilizzi.

BOX_03_010Il braccio è in grado di andare molto indietro così che, in modalità caricatore, si abbia una macchina quanto più compatta con il cilindro posizionatore che, in questo caso, svolge le funzioni di sollevamento con una geometria favorevole. Il livello qualitativo delle saldature e delle finiture generali è, come al solito, molto elevato. Mecalac fabbrica in proprio tutti questi elementi, coperti da brevetto, grazie alla propria società Hydromo con sede ad Albens, a pochi chilometri da Annecy-le-Vieux. Lo studio del nuovo cinematismo ha comportato alcuni accorgimenti per ottimizzare il comportamento come caricatore. Il braccio decentrato rispetto alla torretta per poter far spazio alla ampia cabina, nonché le notevoli sollecitazioni indotte, ha portato i tecnici verso lo studio di una benna specifica che si appoggia alla lama di rinterro e trasmette, tramite dei rulli, le sollecitazioni direttamente al telaio. La geometria di quest’ultimo, con il diametro della ruota motrice più grande di quella folle in modo da evitare fuoriuscite dei cingoli alle velocità elevate, è concepita per sopportare gli sforzi in un uso intenso come track-loader. L’attacco rapido Active Lock è, ovviamente, di serie. Nulla è quindi stato lasciato al caso.      

PREGI & DIFETTI

PREGI   –        progetto accurato ed efficace in ogni impiego –        comfort di alto livello –        braccio con struttura robusta e dotazione completa –        impianti idraulici al top

DIFETTI   –        aria condizionata a richiesta –        impianto radio a richiesta      

 

 

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